La Malattia meningococcica è una grave malattia batterica causata dal Meningococco (Neisseria meningitidis). E’ una delle più importanti e gravi meningiti (infiammazione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale) batteriche nei bambini da 0 a 18 anni. Inoltre se il batterio raggiunge il torrente sanguigno può interessare altri organi e/o distretti determinando un quadro clinico più grave (sepsi).
In Italia vengono accertati almeno 150-200 casi di meningite meningococcica ogni anno (probabilmente i casi reali sono di più) e, nonostante sia possibile una cura con antibiotici, l’infezione a volte progredisce così rapidamente che, anche nelle migliori circostanze di diagnosi e terapia, provoca la morte nel 10-15% dei casi. Di coloro che sopravvivono, un altro 11-19% può avere delle complicanze come amputazioni di arti o segmenti di arti, malattie del sistema nervoso (paralisi, convulsioni o ictus), sordità,disturbi del sfera psico-affettiva e ritardo mentale.
I bambini in particolari condizioni, come la mancanza della milza, hanno un maggiore rischio di contrarre la malattia meningococcica.
Questo è il motivo per cui la malattia va prevenuta con il vaccino e ciò in modo particolare per le persone a rischio.
Esistono 13 sierotipi di meningococchi, di cui 5 (A,B, C, Y, W135) causano meningiti.
Nel nostro Paese la maggior parte delle meningiti da meningococco è dovuta ai tipi C e B (attualmente prevale il tipo B per la diminuzione dei casi dovuti al tipo C grazie alla vaccinazione), ma la distribuzione nei diversi tipi può variare a seconda delle zone e nel tempo. Ad esempio negli Usa il tipo Y oggi è uno dei più frequenti,in Africa invece prevale il tipo A. Al giorno d’oggi dobbiamo comunque tenere conto delle grandi possibilità di viaggi nel mondo sia per immigrazione sia per lavoro, studio o svago, che possono far si che si venga a contatto con tutti i sierotipi di meningococco.
Attualmente disponiamo di vaccini efficaci già dal primo anno di vita. I vaccini anti-meningococcici sono vaccini inattivati (ottenuto cioè con frammenti del batterio) e coniugati (cioè legati ad una proteina per renderli più efficaci) che si somministrano per via intramuscolare.
In Italia esistono due tipi di vaccino antimeningococcico utilizzabili nei bambini:
• il vaccino coniugato contro il sierotipo C (MenC): si può somministrare a partire dal terzo mese di vita e protegge solo dal sierotipo C.
• il vaccino coniugato tetravalente (MCV4), disponibile da poco tempo, si può somministrare dai 12 mesi di vita (Nimenrix) o dai due anni (Menveo) e protegge dai sierotipi A, C, W135 e Y.
La vaccinazione di routine in Italia è prevista con il MenC dal Piano Nazionale Vaccini in tutti i bambini a 13-15 mesi di vita (ma è anche possibile anticipare la vaccinazione, in soggetti a più alto rischio, con tre dosi a 3, 5 e 11 mesi).
E’ inoltre indicata la vaccinazione agli adolescenti non precedentemente immunizzati.
Studi recenti dimostrano, tuttavia, la necessità di effettuare una dose di richiamo in età adolescenziale anche per i soggetti vaccinati a 13-15 mesi, possibilmente con il vaccino tetravalente.
Il vaccino quadrivalente meningococcico coniugato (MCV4) deve essere somministrato a chi si reca in Paesi ove sono presenti i sierotipi di meningococco contenuti nel vaccino. Oggi comunque tenendo presente le grandi possibilità di spostamento legate alla globalizzazione, può essere effettuato anche in Italia per chi volesse una protezione maggiore. In questo caso si può somministrare a quei bambini che ancora non hanno effettuato il MenC, o agli adolescenti di 12-16 anni come richiamo del MenC e completamento della copertura.
Al di fuori delle due fasce di età predette, il vaccino è fortemente raccomandato in soggetti a rischio o perché affetti da alcune patologie o per la presenza di particolari condizioni di vita:
• talassemia e anemia falciforme
• mancanza o difetto di funzione della milza
• condizioni associate a immunodepressione (come trapianto d’organo, terapia antitumorale, terapia
con cortisonici ad alte dosi)
• immunodeficienze congenite o acquisite ( es: HIV)
• malattie epatiche croniche gravi, insufficienza renale, diabete mellito tipo 1
• perdita di liquido cerebrospinale
• altri difetti del sistema inmunitario ( es: difetti congeniti del complemento, della properdina )
• lattanti che frequentano i nidi
• ragazzi che vivono in collegi, frequentano discoteche e/o dormono in dormitori.
• reclute militari.
• chiunque debba recarsi in una parte del mondo dove la malattia meningococcica è comune, come ad esempio alcune parti dell’Africa.
• persone che potrebbero essere contagiate durante un’epidemia.
Un bambino con allergia grave nei confronti di qualunque componente del vaccino o che ha manifestato una reazione allergica grave ad una dose precedente di vaccino antimeningococcico
Informare sempre il medico se il bambino ha qualche allergia grave.
I bambini con malattie lievi possono in genere essere vaccinati con sicurezza. Se invece hanno malattie moderate o gravi è opportuno attendere la guarigione prima di effettuare la vaccinazione.
Fatta eccezione per i bambini con anemia falciforme o con mancanza o difetto di funzione della milza, il vaccino antimeningococcico può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini.
Un vaccino, come qualunque altro farmaco, può essere causa di problemi seri, come una grave reazione allergica. Tuttavia il rischio che un qualunque vaccino provochi un danno grave è estremamente piccolo.
• Sincopi: svenimenti brevi e sintomi correlati (ad esempio movimenti a scatto) possono verificarsi dopo qualsiasi procedura medica, compresa la vaccinazione. Stare seduti o sdraiati per circa 15-30 minuti dopo la vaccinazione può aiutare a prevenire lo svenimento e le lesioni causate da cadute. Se il paziente accusa vertigini o giramenti di testa, o ha disturbi visivi o ronzio nelle orecchie, è bene che informi il suo medico.
• Spesso nelle persone che ricevono i vaccini antimeningococcici, si verificano effetti collaterali lievi, quali arrossamento o dolore dove è stato effettuata l’iniezione. Questi problemi di solito durano 1 o 2 giorni. Sono più comuni dopo MCV4 che dopo MenC.
• Nel 2% dei casi si può avere un lieve rialzo febbrile.
• Gravi reazioni allergiche sono molto rare.
Una reazione allergica grave si manifesta in genere entro pochi minuti (fino ad un’ora) dalla vaccinazione.
I segni e sintomi comprendono difficoltà nella suzione, debolezza, raucedine, stridore o difficoltà respiratoria, battito del cuore accelerato, pallore.
Una reazione allergica grave richiede un trattamento immediato. Oltre il 90% dei casi si verifica nei primi minuti dall’inoculazione del vaccino. Quindi dopo la vaccinazione si consiglia di attendere 15-30 minuti in ambulatorio.
E’ necessario osservare ogni situazione insolita, come febbre alta o alterazioni del comportamento del bambino.
In questi casi è importante contattare immediatamente il pediatra curante.