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Lo "strofulo" ovvero se ti punge un qualche..

E’ frequente che, soprattutto nel periodo estivo, siano portati in ambulatorio bambini con piccole papule eritematose che sono centrate da una piccola vescicola o da una crosticina, o francamente escoriate, molto pruriginose, a volte anche numerose,   localizzate prevalentemente nelle zone esposte. La loro durata  è in media di una due settimane, ma molto spesso vi sono nuove gettate subentranti che prolungano anche di molti mesi l’espressione globale del disturbo;  il grattamento che consegue al prurito può aggravare la situazione con escoriazione,   lichenificazione, ulcerazione infiammatoria e impetiginizzazione secondaria. 

Le cause

Questo è il quadro dell’orticaria papulosa  o “strofulo” (vedi immagini) :il suo aspetto è molto caratteristico e l’origine parassitaria è universalmente riconosciuta. Si tratta, infatti, di una comune  reazione pruriginosa da ipersensibilità alle punture d’insetti di vario tipo, in primo luogo zanzare, ma anche pulci di cani e gatti  e meno frequentemente acari di piccoli animali  con cui i bambini possono essere facilmente in contatto (uccelli e piccoli roditori). E’ una condizione che può durare a lungo, disturbare il bambino per il prurito e preoccupare i genitori; è, insieme alla dermatite atopica e alla scabbia, la più frequente causa di prurito importante  nel bambino.  Non sempre i genitori riescono a correlare questa sintomatologia diffusa, fastidiosa, prolungata o ricorrente con la puntura delle zanzare e a maggior ragione con le punture d’altri insetti:  il più delle volte, infatti, la normale reazione alla puntura di zanzara (pomfo che compare dopo pochi minuti  e  che dura alcune ore) passa inosservata;  inoltre, sembra che in questa condizione  la pelle reagisca come se fosse stata punta da un insetto anche in zone dove non ci sono morsi:  è caratteristico  il diffuso e improvviso riaccendersi  di lesioni in via di risoluzione o completamente risolte anche per una singola nuova puntura;   questo andamento spiazza e sconcerta i genitori. che sono portati ad attribuire al altro (allergia ad alimenti, patologia infettiva) la causa delle lesioni pruriginose.

La malattia si realizza per una reazione di ipersensibilità  che, per quanto riguarda le zanzare, é rivolta verso un antigene contenuto  nella  loro saliva: si è dimostrato che la risposta sierologia  è caratterizzata da un’iperproduzione di Immunoglobuline   specifiche.

L’orticaria papulosa non è comune nei primi anni di vita  quando il bambino non ha ancora avuto modo si sensibilizzarsi alle punture degli insetti,   ma si fa tipicamente più evidente a partire dal terzo-quarto anno per poi attenuarsi dopo i sette otto anni  per un meccanismo di lenta desensibilizzazione naturale. 

Non sempre la causa scatenante la risposta immune è rappresentata dalla puntura di zanzara. Spesso  anche pulci, acari di animali da compagnia o che comunque vivono nello stesso ambiente dove il bambino svolge le sue attività di gioco possono essere la causa di un quadro clinico altrettanto eclatante e persistente; anche le cimici che infestano i materassi vecchi e le crepe dei muri  possono  pungere soprattutto di notte  le parti del corpo in contatto con cuscini e materassi. Le pulci di cani e gatti  sono, dopo le zanzare, la causa più importante di orticaria papulosa nel bambino: in questo caso  le lesioni si presentano con papule eritematose centrate da vescicoline e croste emorragiche  pruriginose  che hanno la peculiarità di raggrupparsi linearmente e localizzarsi oltre che alle estremità soprattutto nelle sedi coperte dove i vestiti aderiscono, come ad esempio la cute al di sotto  delle calze o la zona della cintura.

Suggestiva è anche la localizzazione delle papule sia a torace e addome che a cosce e parte flessoria degli avambracci: tale localizzazione corrisponde alle zone di contatto sulla pelle del bambino con il pelo dei piccoli cuccioli che  può aver tenuto in grembo. 

Le cose da fare

Una delle maggiori difficoltà nel trattamento di questa patologia è proprio quella di convincere i genitori che tutti i sintomi del bambino derivano da un’ipersensibilità alla puntura di insetto: infatti, al di là del riscontro facilmente individuabile delle punture di zanzara nella stagione estiva, è possibile che l’evidenza della responsabilità di altri parassiti non sia così immediata. Le pulci dei cani e dei gatti  infatti, abbandonano il piccolo ospite subito dopo il pasto ematofago (cioè “dopo aver succhiato il sangue”), ed inoltre possono sopravvivere per qualche tempo anche lontano dagli animali con cui i bambini giocano ed infestare quindi la casa, il giardino, il cortile della scuola, la casa della nonna, degli amichetti, ecc: non è quindi sempre facile e immediatamente comprensibile per i genitori  pensare ai parassiti degli animali domestici come causa scatenante delle lesioni cutanee:  in particolare non è necessario che  cani e  gatti vivano in famiglia perché i parassiti possono venire a contatto con la pelle del bambino e provocare le lesioni.  Inoltre la diffusa e improvvisa ricomparsa di un’eruzione su precedenti lesioni guarite, anche per una singola puntura di pulce  o di una superstite zanzara autunnale, non è  facilmente individuabile come causa scatenante e fa sì che  una sintomatologia a lesioni multiple acuta e accompagnata da prurito come è quella che si verifica in questi casi, venga  considerata  di altra origine  (infettiva ma più frequentemente da allergia alimentare).

La prevenzione e il controllo dell’ambiente  costituiscono la base del trattamento  di questa patologia;  spesso misure antiche e di buon senso sono dimenticate o considerate  poco importanti dai genitori soprattutto se non convinti  dell’origine dell’orticaria papulosa.

Per quanto  riguarda le punture di zanzara, nei limiti del possibile dovrà essere evitata le permanenza nelle zone a rischio come in particolare le zone in vicinanza di acque stagnanti Se il bambino rimane all’aperto anche dopo l’ora del tramonto dovrà essere protetto con repellenti applicati  sulle parti scoperte ad esempio l’Autan o OFF. evitandone il contatto con le mucose ed usando perciò di preferenza creme o lozioni. Nella camera da letto si può usare un insetticida con l’accortezza di aprire le finestre  per qualche tempo dopo quest’operazione; l’uso della zanzariera  alle finestre e al limite sopra il letto è utile e consigliabile.

Più difficile è la prevenzione dalle punture di pulci e degli altri acari parassiti; oltre al trattamento degli animali con insetticidi  dovranno essere  disinfestati in maniera completa ed estensiva con lavaggio e uso d’aspirapolvere tappeti divani ecc. dove le larve e le uova possono essere presenti.

Per la terapia sintomatica delle punture, solo la applicazione di una crema steroidea potente anche due volte al giorno per alcuni giorni  è in grado di ridurre la sintomatologia. Di scarsa utilità gli antistaminici locali; gli antistaminici per via generale possono ridurre il prurito e sono anche utili per ridurre l’entità della risposta anamnestica (riaccensioni delle vecchie lesioni in seguito ad una nuova puntura). L’applicazione di ghiaccio o di una soluzione  d’ammoniaca subito dopo una puntura ne riducono le conseguenze immediate (prurito, bruciore, pomfo). La possibilità di un’infezione batterica secondaria, soprattutto se prevalgono lesioni escoriate, deve essere tenuta presente e controllata con terapia antibiotica  locale (Bactroban) o, per lesioni estese,   con terapia antibiotica sistemica.

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