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Oggetti per i lattanti

SUCCHIOTTO

Prima dei sei mesi il motivo principale per cui il bambino gradisce il ciuccio è l’istinto di suzione. Dopo diventa una specie di consolazione di cui ha bisogno quando è stanco, annoiato, vuole addormentarsi (oggetto di transizione); sostituisce cioè l’assenza della madre e il suo conforto. È composto da uno scudo di plastica di dimensioni tali (4,4 cm) da non poter essere inghiottito e incastrato in gola; inoltre sullo scudo ci devono essere due o più forellini che consentono al bambino di respirare e alla saliva di uscire. Una parte molto importante è la tettarella che il bambino succhia e tira in continuazione. Essa deve essere perfettamente incastrata nello scudo, altrimenti può staccarsi e restare in bocca. È sconsigliabile abusare del ciuccio: per esempio, quando il bambino piange è necessario interpretare le sue difficoltà e quello che vuol comunicare, evitando quindi di “chiudergli“ la bocca senza una motivazione.

Consigli per un “buon” ciuccio

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sostituirlo se con il tempo il materiale diventa tagliente;

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sterilizzarlo frequentemente e sciacquarlo spesso sotto l’acqua corrente;

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utilizzarlo solo in caso di necessità e toglierlo non appena il bambino si addormenta (per evitare che il bambino lo succhi per troppe ore, e si svegli ogni volta che lo perde);

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non intingerlo nello zucchero e nel miele, anche se questo è il solo modo per farlo accettare al bambino: questa è un’abitudine che favorisce la comparsa della carie, fornisce al piccolo un’eccessiva quantità di zuccheri non necessari e lo abitua a sapori troppo dolci;

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non passarlo mai dalla bocca di un adulto a quella di un bambino: se il succhiotto èsporco va lavato. La bocca contiene germi che possono essere trasmessi al piccolo;

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non tenerlo in borsa o in tasca sfuso, ma solo nell’apposito contenitore.

MARSUPIO

Nella nostra società, l’uso relativamente recente del marsupio rappresenta un segno concreto della riappropriazione del naturale rapporto fisico-sensoriale con il bambino piccolo. C’è voluto molto tempo per riprendere un’abitudine perduta nei secoli scorsi per il trasporto del bambino, ma da sempre in uso nelle culture non occidentali. Offre indiscutibili vantaggi di comodità e di funzionalità nelle città dove sono difficili gli spostamenti all’esterno. E’ una delle poche attrezzature per bambini formalmente studiata -in Olanda e negli Stati Uniti- mostrando un importante effetto positivo sul processo di attaccamento. Visti i bisogni immediati dello “stare insieme” del neonato e del neo-genitore (l’appuntamento evolutivo prioritario dell’attaccamento tramite il contatto fisico diretto), diventa logico iniziare l’uso subito dalla nascita. Basta prendere l’accortezza di usare un modello adatto (comincia a essere disponibile una più ampia scelta di misure) e di offrire un sostegno ulteriore con le mani dell’adulto nelle prime settima ne. Quando il bambino ha 3-4 mesi, comincia a essere: 1) troppo curioso per essere portato girato verso l’adulto; 2) troppo scomodo ed esteso se viene girato verso l’esterno; 3) troppo pesante e perciò troppo stressante per la colonna vertebrale di molte madri. Sembra infatti il giusto momento evolutivo per il passaggio al passeggino, e poco più tardi allo zainetto, per gli spostamenti più lunghi. Un sempre maggior numero di genitori si trova bene con la “fascia”, che è sul mercato da poco tempo e che permette un uso comodo anche per il bambino più grande. I vari pregiudizi che  circolano sul marsupio (rischi per la colonna vertebrale, per i testicoli, per lo sviluppo motorio del bambino) non sono  mai stati confermati da specifici studi o dall’esperienza clinica in Paesi dove viene usato da tempo e per periodi lunghi nella giornata e pertanto debbono esser del tutto ignorati.

FASCIATOIO

Il fasciatoio è il “luogo” dove la mamma cambia e veste il bambino. Deve essere stabile, fatto in materiale atossico (ad esempio ricoperto di plastica) e facilmente lavabile. Deve avere un piano di appoggio ampio di almeno 60 x 80 cm. con protezioni laterali e va collocato contro una parete o in angolo della stanza. Dato che le cadute dal fasciatoio sono frequenti, non bisogna lasciare neanche per un istante da solo il bambino sul fasciatoio mentre si cambia, fidandosi del fatto che "tanto non si muove”. Anche un neonato può spostarsi se trova un punto di spinta per le gambe: certi movimenti come il rotolamento può farli per la prima volta proprio mentre è lasciato solo.

CULLA

Si tratta di solito di una grande cesta di tela, vimini o legno che viene utilizzata prima del lettino, in quanto più maneggevole e facile da trasportare. La consuetudine a tenere i bambini in culla è influenzata anche da motivi sentimentali e estetici, ma è comunque giustificata per i primi 3-4 mesi perché il piccolo, in un ambiente raccolto si sente più protetto: gli ricorda il tempo della gravidanza!La culla deve essere rivestita internamente con un tessuto morbido, per evitare che il bambino, muovendosi, possa ferirsi o sbattere la testa. Le sponde devono misurare almeno 30 cm per impedire al bambino di cadere all’esterno. Sul fondo rigido e piatto si colloca un materassino dello spessore di circa 4 cm.

LETTINO

Deve essere solido, ampio (130 x 60 cm) e costruito con materiali atossici.

Per la sicurezza del bambino, deve avere sbarre verticali a margini arrotondati, e distanziate di circa 7,5 cm per non consentire al piccolo di infilare la testa fra le doghe.

Per la regolazione delle sponde laterali ci devono essere fermi di sicurezza, che ne impediscano l’azionamento al bambino.Il materasso deve essere rigido, privo di avvallamenti e di irregolarità, di dimensione esatta per il lettino (senza spazi laterali fra il bordo e la sponda), alto 10-15 cm, costituito da fibre naturali come cotone o lana.È meglio scegliere una rete a doghe in legno, rigida e indeformabile. Infatti quella metallica tende ad incurvarsi con l’uso e il passare del tempo e quella con l’asse unico in legno non permette un adeguato ricambio d’aria.

 

INFANT-SEAT

La seggiolina per i più piccoli o infant-seat è fatta di plastica foderata con un materassino imbottito, spesso con lo schienale reclinabile in più posizioni (una variante è la sdraietta, una specie di amaca in cotone fissata su un telaio di metallo); deve garantire il sostegno e il contenimento della schiena posteriormente e ai lati. Inoltre deve avere una struttura portante rigida, con larga base di appoggio e deve essere fornita di cintura di sicurezza.

Non deve mai essere collocarla su piani alti (tavolo, letto o altri mobili) per evitare le possibili e frequenti cadute. Non è assolutamente consentito impiegare sdraiette e infant-seat in auto, dove devono essere usati esclusivamente gli appositi “sistemi di ritenuta” (seggiolini, navicelle) omologati. Al contrario, diversi modelli di seggiolini per auto prevedono l’utilizzazione anche a casa.

 

BOX

Il box è costituito di solito da un piano, sorretto da piedini di sostegno, chiuso da una rete e da un corrimano superiore. È importante che sia stabile, con fondo robusto e una rete tesa ed elastica a maglie fitte, alta almeno 60 cm dal fondo, con maniglie di sostegno, per aiutare il bambino a sollevarsi. Quando il bambino comincia a muoversi per la casa, il box è un valido aiuto per “parcheggiarlo” lontano dai pericoli. In effetti , se le caratteristiche dell'abitazione lo permettono, è preferibile adibire una stanza (o parte di essa) ad uso "Box". Infatti, un bambino,dall'età di 5-6 mesi. ha bisogno di stare libero per terra per conoscere lo spazio aperto e di utilizzare le esperienze degli spostamenti orizzontali per prepararsi alla stazione eretta e alla deambulazione. Pertanto nel box è meglio tenercelo solo per brevi periodi di tempo, oltre naturalmente a mettere a sua disposizione qualcosa di interessante (ad esempio i suoi giocattoli preferiti).

SEGGIOLONE

Deve essere particolarmente robusto, sicuro e anche comodo, dal momento che deve durare molto tempo (fino a 3 anni circa). La struttura deve essere robusta e stabile, con ampia base di appoggio. Il sedile deve essere imbottito con schienale fisso o reclinabile, con cinture robuste che trattengano il bambino senza impedirne i movimenti. Il piano di appoggio deve essere ampio, non rovesciabile dal bambino e regolabile.

Si tratta certamente di un oggetto funzionale, che promuove l’interazione bambino-genitori: utilizzando un apposito riduttore e per periodi di tempo relativamente brevi, si può utilizzare anche per bambini di 5 mesi: invece per consumare i pasti nel seggiolone è meglio aspettare i 7 mesi di vita, cioè quando il bambino controlla bene il tronco.

GIOCHI E GIOCATTOLI

Orientarsi nel mercato dei giocattoli è veramente difficile e ci auguriamo che gli operatori specializzati (psicomotricisti, educatori dell’infanzia, pedagogisti) abbiano sempre più occasioni di aiutare i genitori a rispondere in modo adeguato al bisogno di giocare del bambino e di non essere semplicemente preda del mondo del consumismo. Di nuovo, il giocattolo andrebbe esaminato in base alla fase di sviluppo (non necessariamente corrispondente a ciò che è scritto sulla scatola!) e i compiti evolutivi dal punto di vista relazionale,sensoriale, cognitivo e motorio. Vanno considerati anche gli aspetti sicurezza e igiene. Solo a scopo di sensibilizzazione all’analisi, esaminiamo alcune proposte di gioco.

La “casa delle api”

E interessante notare che oggi, in quasi ogni casa con un bambino piccolo, si trovi questo giocattolo meccanico o un suo equivalente che comunque, e per fortuna, viene poco usato: in pratica diventa nella maggior parte dei casi un innocuo soprammobile, con un certo fascino per gli adulti. In realtà, il mercato lo propone per il bambino da 0 a 24 mesi. Se si considera che il neonato è impegnato nel processo di attaccamento e nella maturazione delle competenze relazionali all’interno di un dialogo creativo (e che dorme molto),non sembra che avanzi tempo da sprecare con un giocattolo meccanico. Nella fase successiva, cioè dai 3 ai 6 mesi, inizia e matura la coordinazione occhio-mano, l’afferramento, la prima manipolazione. Poiché questi oggetti vanno tenuti lontani dalle mani dei bambini perché sono pericolosi a tutte le età (fili deboli, componenti piccoli e fragili), non c’è proprio una fase evolutiva in cui sia indicato per il bambino.

GIUDIZIO SINTETICO: SI fino a 1- 2 mesi - NO dopo questa età

Il “tappeto gioco”

E’ un quadrato di stoffa con vari giochi incorporati (specchio, animaletti, ecc.). E’ vero: la misura è normalmente piccola (più o meno come le dimensioni di un box), e il bambino, se deve rimanerci sopra, non può andare molto lontano con i suoi movimenti. Effettivamente è importante anche offrire oggetti disponibili alla manipolazione dinamica e all’esplorazione orale, senza contare che dopo poco tempo i giocattoli fissi non attirano più l’interesse del bambino. Come proposto dai pediatri, è molto meglio, dall’età di 4-5 mesi, la coperta per terra, mettendo a disposizione del bambino dei giocattoli “sciolti” adatti.

GIUDIZIO SINTETICO:NO

La “palestra”

Questo oggetto (un telaio dove appendere i giocattoli; poco adatti quelli di corredo) è sul mercato da poco e risulta molto invitante.

Secondo i compiti evolutivi dai 4 mesi in poi, il gioco, il suo raggiungimento e la sua scelta autonoma sono molto collegati. Tenere il bambino fermo e “servirgli” i giocattoli è valido per una fase brevissima (dai 3 ai 4 mesi circa), e non sembra che il costo economico di questo oggetto sia quindi giustificato. Di nuovo, l’acquisto induce a usarlo il più possibile e quindi a un “abuso”, negando al bambino la libera scelta di gioco e di movimento al momento giusto. Come per la seggiolina e il seggiolone, l’uso scorretto può indurre a un ritardo nell’organizzazione motoria.

GIUDIZIO SINTETICO:NO

 

GIRELLO
È costituito da una base di metallo fornita di ruotine con cuscinetti a sfera e una imbracatura per far 
sedere il bambino; consente al bambino, che ancora non cammina, di muoversi anche velocemente 
con minimo sforzo. 
Il girello è un oggetto da non usare assolutamente, neanche per brevi periodi. Infatti:
punto elenco
obbliga ad una posizione anomala dei piedi (sulle punte), che spesso è mantenuta troppo a lungo 
nei mesi successivi;
punto elenco
ritarda la naturale acquisizione dello strisciamento e del gattonamento, cioè dei movimenti 
preparatori alla marcia;
punto elenco
ostacola lo sviluppo delle reazioni di equilibrio, del saper cadere e delle conoscenze dei propri 
limiti;
punto elenco
può essere pericoloso, perché consente di prendere velocità, correndo il rischio di urtare ostacoli 
alti (tavoli, mensole) non intercettabili dalla base del girello; si può ribaltare, soprattutto se ci 
sono dei dislivelli, passando da un tipo di superficie all’altra (ad esempio, pavimento-moquette) o 
se il bambino si sporge troppo da un lato. Particolarmente pericolose infine sono le cadute dalle 
scale.
 

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